sabato 16 aprile 2011

Vivere per una notte da senzatetto


E’ vero che si fa fatica a orientarsi nelle innumerevoli commemorazioni che ci vengono continuamente proposte per richiamare alla nostra memoria gli innumerevoli problemi che il mondo deve affrontare; è tanto vero che un pubblicitario francese, Vincent Tondeux, ne ha creato un elenco davvero impressionante, con circa 200 giorni impegnati su 365; ci sono le giornate mondiali per la pace e quella dello scoutismo, quella dedicata al giorno senza facebook e quella della cortesia al volante, quella dedicata al sole e quella dedicata all’ipertensione.
Insomma un elenco disparato e, a leggerlo con un po’ di distacco, con un effetto vagamente comico. (1)

Comunque, chi è interessato a proporne qualcun’altra deve sbrigarsi, perché i giorni disponibili stanno finendo.

Fuori dal fastidio per un affollamento necessariamente caotico, nelle “giornate mondiali” vi sono però eventi estremamente significativi, per i soggetti che lo propongono e per gli oggetti portati all’attenzione di tutti. Tra questi vi è sicuramente quella che si è celebrata qualche settimana fa, la Giornata Mondiale ONU contro la povertà (17 ottobre).

In genere, per richiamare l’attenzione su qualche problema si ricorre all’uso di numeri, di statistiche, di confronti storici, di comparazioni tra legislazioni e sistemi sociali differenti. Più raramente, invece, si ricorre alle storie individuali, alle concrete esperienze di coloro che ne sono coinvolti in prima persona.
Va in questa direzione un’esperienza che si è tenuta in varie città d’Italia, e a Roma in particolare, qualche settimana fa.
In occasione di questa Giornata Mondiale si è deciso di ricordare, per il decimo anno consecutivo, i senzatetto, coloro che dormono per strada, con la manifestazione “La Notte dei Senza Dimora”.(2)

Si tratta del tentativo di offrire spunti di riflessione che vadano oltre i consueti canali di divulgazione di contenuti per mezzo dei convegni e delle raccolte di dati, nel tentativo di offrire un’opportunità di avvicinarsi ad alcuni problemi con una trasmissione di contenuti per mezzo delle emozioni suscitate e della immedesimazione empatica nelle situazioni di disagio.

Tra le tante iniziative correlate alla manifestazione “Portami a fare un giro”, un’esplorazione dei luoghi della città con gli occhi dei senza dimora. Da segnalare anche la premiazione de “La vita di un senza dimora”, un vero e proprio concorso letterario con le poesie e i racconti ispirati dall’esperienza di vivere in strada. Ma, soprattutto, a mezzanotte con il sacco a pelo si è dormito in piazza.
Secondo le associazioni che hanno organizzato l’evento, sono state molte le persone coinvolte dalle varie iniziative, mentre in 60 hanno deciso di aspettare l’alba insieme ai senza dimora dormendo a Piazza dell’Immacolata a San Lorenzo.

Riportiamo, per concludere, le parole di uno degli organizzatori: “Ha rappresentato un momento di riflessione e di denuncia, un momento per i senza dimora ma soprattutto per i cittadini … È a loro che spero sia arrivato il nostro messaggio: aprite gli occhi e guardate ciò che avete intorno a voi.”



NOTE

1)Vedi http://www.journee-mondiale.com/plan.php.
2)Vedi il sito che raccoglie racconti e fotografie di quest’esperienza: http://www.lanottedeisenzadimora.it:80/.



Tratto da Lavoro e Post mercato n. 100