domenica 3 ottobre 2010
Presentata alla 4° edizione di Strada Facendo la "Carta di Terni" sulle politiche sociali
Lo scorso mese di febbraio si è tenuta al Palatennistavolo a Terni la 4° edizione di Strada Facendo, l'appuntamento nazionale promosso dal Gruppo Abele e da Libera sulle politiche sociali.(1)
Molti relatori, appartenenti a varie associazioni, al mondo della politica e del volontariato si sono confrontati dal 5 al 7 febbraio sul presente e sul futuro del welfare nel nostro Paese e hanno sintetizzato i risultati di questi dibattiti nella “Carta di Terni per un nuovo Welfare”, nel tentativo di presentare idee, modelli e strategie per le politiche sociali.(2)
La sfida è davvero ardua, soprattutto in tempi di bilanci magri e di difficoltà nel disegnare nuovi modelli di intervento per i diritti dei cittadini resi ancora più deboli dalla crisi, dalla disoccupazione e dai processi di impoverimento in corso.
Le discussioni e i confronti sono state organizzate in sette “cantieri”, relativi a materie sensibili per il dibattito sociale e politico: lavoro, welfare, abitazione, immigrazione, salute, carcere, giovani).
Le ricerche e i dati che sono stati presentati hanno disegnato i contorni di un paese in cui cresce la vulnerabilità dei soggetti più deboli, a cominciare dai giovani per i quali le regole del mondo del lavoro sono sempre più nel segno della precarietà. Tra i giovani, dai 15 ai 24 anni, i senza lavoro costituiscono il 26%; nell'Unione Europea lo stesso dato si ferma al 21%.
Se si riesce a trovare un lavoro stabile, nonostante l'aumento dei dati sulla disoccupazione, c'è da considerare che i salari italiani sono tra i più bassi d'Europa.
Con stipendi del 17% inferiori alla media dell'area Ocse, sono circa 13 milioni i lavoratori italiani che guadagnano meno di 1.300 euro netti al mese e circa 6,9 milioni di lavoratori, di euro ne prendono meno di 1.000. Il reddito delle famiglie operaie e degli impiegati è sceso di 1.700 euro dal 2000 al 2008. A fronte, i professionisti e gli imprenditori hanno invece incrementato i loro redditi con oltre 9.000 euro. Ancora meglio è andata ai manager: i loro compensi sono cresciuti del 38%.
Impressionante risulta il peso dell'economia sommersa: il numero di lavoratori irregolari è molto vicino ai 3 milioni, il 12% della forza lavoro nazionale. Il valore stimato del "sommerso" è pari a 92,6 miliardi di euro. La metà dei lavoratori irregolari è impiegata al Sud. Con il primato alla Calabria, con il 15%. Seguono la Sicilia (12.7%); la Campania (12,2%); la Basilicata e la Sardegna con l'11,7%.
Anche la povertà assoluta - quella che riguarda le persone che non sono in grado di acquistare beni e servizi primari - risulta inattaccabile dalle politiche sociali, visto che da anni riguarda il 5% della popolazione (quasi tre milioni di persone....).
Analoga la situazione dei poveri cosiddetti relativi, la cui distanza da quelli assoluti risulta sempre più ridotta.
Una particolare attenzione è stata dedicata in queste giornate di studio anche al mondo delle carceri, sconosciuto e nascosto all'attenzione generale. I dati sono significativi: nei penitenziari italiani sono presenti ben 20.000 detenuti in più di quelli previsti dalle strutture, con esperienze di detenzione degradanti e inumane. Il collasso delle strutture penitenziarie è visibile nelle cifre: poco meno della metà (il 46%) è in attesa di giudizio. A riprova che la giustizia non colpisce i colletti bianchi e i potenti, dei detenuti in custodia cautelare la gran parte sono stranieri, imputati per reati minori o per la violazione di leggi sull'immigrazione. Da ultimo il dato dei suicidi: nel 2009 il record del numero dei suicidi in carcere: 72. L'anno in corso, peraltro, rischia di essere peggiore del precedente.
NOTE
1)Vedi http://www.gruppoabele.org , e http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1.
2)Per un esame più approfondito delle proposte presentate nella “ Carta di Terni” si invitano i lettori ad una lettura diretta del documento. Il documento è visibile qui: http://www.libera.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/2832.
Tratto da Rivista Lavoro e Post Mercato n° 84
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