sabato 22 agosto 2009
Primi bilanci per il Web 2.0. (Prima parte)
Grazie alla sempre maggiore diffusione di una banda larga di connessione che collega un sempre maggior numero di utenti attraverso i vari network attivi nello spazio digitale, e in virtù di una continua e crescente potenza di calcolo degli hardware disponibili per la connessione, da qualche anno si è affermata una nuova fase del web e di Internet.
Questa realtà che sta sotto i nostri occhi - solo per fare un esempio si sono censite otto milioni di persone che accedono regolarmente a Facebook Italia – non è classificabile come una semplice evoluzione tecnologica ma un inedito intreccio tra innovazione, uso sociale della tecnologia e nuovi modelli di business, basati sulla gratuità d'accesso in cambio di pubblicità.
Come spesso accade in questi casi, è difficile stabilire con precisione la causa e l'effetto. Non siamo ancora in grado di stabilire se le nuove tecnologie abilitano i singoli e i gruppi a prendere la parola e a condividere informazioni, idee, file e amicizie oppure se le nuove piattaforme tecnologiche hanno reso possibile ciò che potenzialmente già esisteva e che si esprimeva in forme differenti.
E' probabile che l'evoluzione tecnologica e l'uso sociale vadano di pari passo, coevolvendosi in modo sorprendente e inedito.
Anche dal punto di vista dei programmi a disposizione, si hanno da qualche tempo software sempre più friendly e facili da usare, per creare blog personali o di gruppo, per gestire le proprie foto in Rete, per condividere e scambiare file in peer to peer, per condividere i “preferiti” con gli altri, per ritrovare vecchi amici e conoscerne di nuovi. Senza dimenticare, peraltro, l'uso di informazioni condivise per la recensione dal basso di beni o servizi. Se si prova a cercare informazioni su qualsiasi bene che si intende acquistare, ci sono a disposizione vari forum di utenti che illustrano caratteristiche tecniche, pregi e difetti di ogni singolo modello cercato....
Altro elemento interessante, e che emerge da una analisi anche superficiale, è che non si butta via niente: il nuovo attrae più del vecchio ma nel senso che lo sviluppa, lo integra, lo potenzia e lo arricchisce, collocandosi accanto ad esso e non sostituendolo integralmente.
Così come la televisione non ha ucciso la radio – tra l'altro è in crescita continua la presenza sul web dei canali radio - non c'è quasi mai una killer application definitiva di un media rispetto ad un altro. Come si può vedere dall'esperienza di ciascuno, si procede più con una logica di accumulo che con un modello di vera e propria sostituzione.
Per questo, non si è abbandonata l'email quando si è reso possibile l'uso dell'instant messaging, delle chat e delle videochat, vale a dire la possibilità di scambiarsi messaggi in tempo reale,come in una normale conversazione, mediata in questo caso da una tastiera o da una webcam.
Anche le newsletter non stanno cedendo del tutto il passo. Le newsletter sono state un formidabile strumento di diffusione di conoscenze per gruppi che condividevano interessi (politici, culturali, scientifici, ludici, ecc.) e avevano la necessità di aggiornarle periodicamente. Per il principio che si conserva tutto, non sono state integralmente sostituite dalle RSS (Real Simple Syndication). Con questo servizio i siti e i blog offrono la possibilità ai visitatori di ricevere la notizia attraverso la posta elettronica o tramite un programma che agisce sul web, detto aggregatore , che il sito o il blog è stato aggiornato.
Siti e blog.
A riprova del principio dell'uso personale degli strumenti messi a disposizione nella rete, l'uso che si fa dei blog e dell'integrazione crescente tra siti e blog è forse l'aspetto più emblematico. Anche qui le carte si mischiano di frequente. I blog erano nati come delle pagine “povere” e graficamente elementari per uscire dalle logiche monodirezionali del sito-vetrina e provare a scambiare opinioni su qualsiasi aspetto e in qualsiasi ambito. Ci sono blog testuali di esperti e di opinionisti, blog collettivi, photo e video blog, blog tematici e blog integrati nei siti. Per correre ai ripari, molti siti integrano al loro interno alcuni blog, spesso a cura di firme prestigiose e riconosciute, per creare quel senso di community che è considerata la merce più preziosa di questi tempi.
Un particolare aspetto dei blog, infatti, è quello dei commenti. Chiunque, dopo aver letto il post sviluppato dall'autore, può intervenire e esprimere la sua opinione. Nei casi migliori, come nella logica dei forum sui più disparati argomenti, nascono interessanti confronti di idee e di scambi proficui di conoscenze.
Communities e social network
L'aspetto forse più conosciuto e più eclatante del cosiddetto web 2.0 è la diffusione impressionante delle piattaforme di social network, quali myspace, facebook o twitter. Pur nelle loro diversità di progettazione e di sviluppo, questi siti rendono possibile la condivisione contemporanea di foto, messaggi, video, amicizie, interessi e quant'altro. Si dice, con qualche ragione, che se non si è presenti su uno di questi siti con un proprio profilo non si è nessuno; in altri termini, questi spazi di incontro e di condivisione del cyberspazio hanno integrato e per certi versi potenziato i modelli relazionali tra individui, che trovano in queste piattaforme un sistema semplice, economico e sempre più ricco di opzioni per scambiarsi notizie, impressioni e.... affetto.
Il panorama degli argomenti su cui convergono gli interessi dei frequentatori di questi social network è piuttosto ampio e variegato. Si va dalla ricerca di vecchi compagni di classe e di gruppi di aficionados del calcetto ai gruppi di fans delle star o delle celebrità più conosciute, dai gruppi politici più tradizionali ai gruppi che condividono gli interessi più disparati, seri e meno seri.
Insomma, si tratta di una sorta di duplicato potenziato delle relazioni che interessano molti individui, che in questo modo possono condividere e far crescere relazioni che con i mezzi tradizionali sarebbe stato più difficoltoso e oneroso coltivare.
Ci sono luci ed ombre, però, in questa crescita esponenziale dei social network. Ne segnaliamo alcuni, in modo da farsi un'idea sullo sviluppo futuro possibile di questi potenti strumenti di scambio sociale.
Il primo riguarda la tutela della privacy. La possibilità di raccogliere con facilità informazioni e dati importanti sugli utilizzatori dei S.N., rende ancora irrisolto il problema della riservatezza e del controllo sui dati che con troppa facilità vengono richiesti e si pubblicano su questi siti.
Un altro elemento problematico riguarda la libertà di espressione e delle regole di funzionamento del sito. Come sa chiunque abbia utilizzato queste piattaforme, se il gestore, a suo insindacabile giudizio, ritiene che l'attività dell'utilizzatore abbia leso il diritto di qualcuno o sia potenzialmente offensiva, può cancellare il profilo dell'utente, facendogli così perdere i contatti, i messaggi o i file che aveva condiviso con altri, senza possibilità di poterli recuperare e senza poter ottenere una qualche spiegazione.
Infine, giusto per offrire un qualche elemento di valutazione in più, questi siti, che in fondo non fanno altro che mettere a disposizione degli strumenti di connessione sociale mediati dalle reti, non hanno ancora trovato il modo di estrarre valore da quest'attività. Si pensa alla pubblicità online, naturalmente, considerando il numero dei potenziali clienti. Da qualche indagine fatta per saggiare la praticabilità dell'advertising sui social network, molti utenti interpellati in proposito hanno espresso chiaramente la loro contrarietà sull'argomento.
Si andrà dunque verso un uso a pagamento dei social network?
(continua)
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