mercoledì 12 novembre 2008

SOCIETÀ DELL’INFORMAZIONE E SVILUPPO DELL’E-GOVERNMENT (Ultima parte)


I Centri Regionali di Competenza (CRC)

Il Piano d’azione sull’e-government nel nostro paese, così come è stato proposto nel Primo Avviso, ha configurato una metodologia d’intervento orientata a privilegiare un’aggregazione virtuosa tra amministrazioni e a richiedere una progettualità finalizzata alla realizzazione di servizi on-line e alla costruzione di meccanismi di riuso delle soluzioni, con lo scopo di favorire lo scambio di esperienze e competenze tra Amministrazioni.
Il numero di progetti presentato, come si legge nel Primo Rapporto sull’innovazione nelle regioni d’Italia, è piuttosto elevato: 377. Dopo una lunga valutazione, il numero di progetti co-finanziati definitivo è di 134.

L’attuazione dell’e-governement locale si è sviluppata grazie ad una stretta cooperazione tra le Regioni e le autonomie locali e ad una positiva collaborazione con le strutture centrali, tramite l’attivazione di strutture nazionali e regionali.
Le strutture nazionali sono state individuate nel DIT e nel Centro Tecnico, al fine di garantire un supporto politico e tecnico efficace alla prima fase del piano di e-government in Italia; a livello locale, invece, sono stati costituiti, a partire dal 2002, assieme alle Regioni e con il sostegno del Dipartimento della Funzione Pubblica, i Centri Regionali di Competenza per l’e-government e la società dell’informazione (CRC).(28)

I Centri regionali di competenza sono strutture di carattere operativo, diffuse sul territorio regionale, con il ruolo di facilitatori nell'attuazione dei processi di innovazione attraverso la realizzazione di piani di attività formative, informative e di assistenza agli Enti Locali nell’attuazione dei progetti di e-government e in generale dei piani per la società dell’informazione. (29)
Gli obiettivi stabiliti per i CRC sono così sintetizzabili:
- supportare e rafforzare le competenze degli Enti Locali nello sviluppo di iniziative per l’e-government e la SI, in coerenza con gli obiettivi fissati dalle Linee Guida del Governo;
- aumentare l’attenzione e comprensione dei decisori pubblici rispetto ai problemi da affrontare, al ruolo propulsivo che possono assumere per il cambiamento, e l’importanza di “fare sistema”;
- diffondere modelli, approcci e strumenti condivisi su aspetti critici (organizzativi, gestionali, culturali, ecc.) dei processi di innovazione nell’amministrazione pubblica;
- sviluppare la cooperazione su questi temi nei sistemi regionali e su scala interregionale;
- garantire una informazione tempestiva e efficace sullo stato di attuazione e sui risultati delle politiche regionali e nazionali per la SI”.

Sotto il profilo organizzativo, si è scelto di avviare in ogni regione un Team di Progetto; da parte delle strutture centrali si mette a disposizione un consulente senior e 1-2 figure junior, in genere professionisti con competenze multi-disciplinari, già operanti nel contesto locale; beni strumentali per il Team di Progetto; servizi di varia natura gestiti dallo staff centrale presso il Formez, a supporto delle attività sul territorio e della creazione del network nazionale dei CRC. Le Regioni, a loro volta, mettono a disposizione proprio personale, in grado di partecipare con continuità alle attività dei Team di Progetto, lo spazio per ospitarli e i servizi connessi.

Il ruolo dell’Osservatorio

Nell’ambito del piano di attività dei Centri Regionali di Competenza importanti funzioni sono attribuite all’’Osservatorio sull’e-government e la società dell’informazione. Tale Osservatorio si occupa di monitorare la diffusione delle nuove tecnologie nei contesti territoriali e in modo particolare nel funzionamento della pubblica amministrazione locale, nonché l’utilizzo dei servizi pubblici innovati da parte dei cittadini e delle imprese.
L’obiettivo dell’Osservatorio, è quello di ricostruire, attraverso contributi locali e opportune rielaborazioni, una visione nazionale coerente delle dinamiche evolutive dell’e-government e della società dell’informazione a livello locale. Allo stesso tempo, l’Osservatorio propone anche una lettura e approfondimenti “regionalizzati” di dati e fenomeni che sono spesso considerati solo in modo aggregato a livello nazionale.
Nell’ottica di una costruzione graduale del patrimonio informativo e dei meccanismi organizzativi della rete, l’Osservatorio, nella fase attuale, non pretende di fornire un quadro esaustivo di tutte le dimensioni della Società dell'Informazione - commercio elettronico, capitale umano, ricerca e innovazione nelle imprese, ecc.- né di riuscire a rappresentare tutti i processi di sviluppo a livello di realtà regionale.

Il primo macro-ambito tematico su cui si è raggiunta una dimensione organizzativa e operativa stabile è quello dell’innovazione nella Pubblica Amministrazione locale che viene osservata nelle diverse fasi che la caratterizzano:
§ la programmazione e attuazione delle politiche regionali e locali
§ la progettazione di infrastrutture e servizi in base agli obiettivi delle politiche di innovazione
§ l’offerta effettiva dei servizi innovati
§ le infrastrutture e la cooperazione applicativa
In linea con il modello organizzativo del progetto CRC, le attività dell’Osservatorio sono realizzate nei CRC a livello regionale e nella struttura di coordinamento centrale, presso il Formez. (30)

I CRC, nell’esercizio della loro funzione di Osservatorio Regionale, sono impegnati nella raccolta di informazioni e dati, in buona parte aderenti ad un modello comune e condiviso di analisi rispetto alle altre regioni.
Lo staff di coordinamento dell’Osservatorio all’interno dello staff centrale stimola il processo di definizione e condivisione di quei modelli comuni che permettono l’omogeneizzazione dei dati raccolti a livello regionale, ed opera approfondimenti tematici su scala nazionale e letture trasversali dei dati e delle dinamiche rilevate nelle diverse regioni.

Nelle sue azioni di ricerca e di studio, l’Osservatorio prevede anche di promuovere collaborazioni con altri centri di ricerca e con l’Università per indagini di tipo qualitativo e quantitativo.

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NOTE

(28) Vedihttp://www.innovazione.gov.it/ita/egovernment/entilocali/centrireg.shtml.

Ciascun CRC è costituito sulla base di apposite convenzioni tra il Ministro per l'innovazione e le Tecnologie e i Presidenti delle Regioni.
(29) Per ulteriori approfondimenti cfr. www.crcitalia.it Ciascun centro regionale sviluppa un piano di attività con modalità operative e finalità proprie, adeguate alle esigenze della realtà locale, e, al tempo stesso, è in rete con gli altri centri regionali e beneficia di servizi e supporti comuni.
(30) Relativamente al tema della fruizione dei servizi l’Osservatorio CRC al momento si pone in posizione di attesa e segue attentamente la reportistica e l’evoluzione delle metodologie a livello nazionale nonché i benchmarking multiregionale in ambito UE


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