venerdì 12 settembre 2008

Que serà di Chico Buarque de Hollanda

Una delle più belle canzoni che mi è capitato di sentire.
Ascoltatela nella versione che ne hanno dato Fossati (Album "Di terra e di vento", 1989)e Fiorella Mannoia. La traduzione è di Anna Lamberti e Fossati.


Metto il testo originale e una traduzione subito di seguito.

O que será que me dá
Che sarà che mi accade
Que me bole por dentro, será que me dá
Che mi agita qui dentro, sarà che mi accade
Que brota à flor da pele, será que me dá
Che sorge a fior di pelle, sarà che mi accade
E que me sobe às faces e me faz corar
E mi viene sulla faccia e mi fa arrossire
E que me salta aos olhos a me atraiçoar
E che mi salta agli occhi e mi fa tradire
E que me aperta o peito e me faz confessar
E che me stringe il petto e mi fa confessare
O que não tem mais jeito de dissimular
Quello che non è più possibile dissimulare
E que nem é direito ninguém recusar
E che neanche è diritto di nessuno rifiutare
E que me faz mendigo, me faz suplicar
E che mi fa mendico, mi fa supplicare
O que não tem medida, nem nunca terá
Che non ha misura, né mai ce l’avrà
O que não tem remédio, nem nunca terá
Che non ha soluzione, né mai ce l'avrà
O que não tem receita.
Che non ha ricetta
O que será que será
Che sarà che sarà
Que dá dentro da gente e que não devia
Che accade dentro di noi e che non doveva
Que desacata a gente, que é revelia
Che ci insulta, che è ribelle
Que é feito uma aguardente que não sacia
Che è fatto come un’acquavite che non sazia
Que é feito estar doente de uma folia
Che è come essere malato di una pazzia
Que nem dez mandamentos vão conciliar
Che neanche i dieci comandamenti riusciranno a conciliare
Nem todos os unguentos vão aliviar
Né tutti gli unguenti potranno guarire
Nem todos os quebrantos, toda alquimia
Né tutti i malocchi, né tutta l’alchimia
Que nem todos os santos, será que será
Neanche tutti i santi, sarà che sarà
O que não tem descanso, nem nunca terá
Che non ha riposo, né mai ce l’avrà
O que não tem cansaço, nem nunca terá
Che non ha stanchezza, ne mai ce l’avrà
O que não tem limite.
Che non ha limite
O que será que me dá
Che sarà che mi accade
Que me queima por dentro, será que me dá
Che mi brucia qui dentro, che sarà che mi accade
Que me perturba o sono, será que me dá
Che mi turba il sonno, sarà che mi accade
Que todos os tremores que vêm agitar
Che tutti i tremori che mi vengono ad agitare
Que todos os ardores me vêm atiçar
Che tutti i calori mi vengono a stimolare
Que todos os suores me vêm encharcar
Che tutti i sudori mi vengono a bagnare
Que todos os meus órgãos estão a clamar
Che tutti i miei organi stanno a reclamare
E uma aflição medonha me faz implorar
E un'afflizione spaventosa mi fa implorare
O que não tem vergonha, nem nunca terá
Che non ha vergogna, né mai ce l’avrà
O que não tem governo, nem nunca terá
Che non ha governo, né mai ce l’avrà
O que não tem juízo...



Chico Buarque, per anni costretto all’esilio, da un’immagine universale del “popolo”, celebrato, esaltato e descritto scendendo fino al gomito negli strati più bassi, dove puttane, profeti ubriachi, poeti, banditi e infelici confondono i propri destini e nella loro disperata fame e sete di giustizia sono percorsi da una forza che è il segreto stesso della vita.

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